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Approfondimenti19/10/2024

Assumere i migliori talenti su cui esercitare il micromanagement: il paradosso della leadership

pragmatic agile

Alcuni leader faticano a lasciare piena autonomia ai propri team, e questa resistenza è spesso il frutto di due fattori principali. 

Da un lato, la pressione costante sui risultati di breve termine innesca la necessità di dare istruzioni continue. L’idea è che l'attività di micromanagement garantisca la produttività del team, ma in realtà questo approccio rischia di generare inefficienze e demotivazione. Dall’altro lato, l’abitudine ai modelli organizzativi gerarchici rende difficile abbandonare il controllo diretto, perché si fatica a credere nella capacità del team di autogestirsi. In questi contesti, può emergere un pregiudizio implicito: se non si forniscono istruzioni dall'alto, le persone non sapranno come portare avanti i progetti.

Il vero cambiamento avviene quando il manager riesce a bilanciare il controllo con una nuova forma di fiducia. Non si tratta di un atto di fede ma di strategia. Un approccio efficace non consiste nel cercare di risolvere ogni problema al posto del team, ma nel dare l'indirizzo e creare un contesto che metta il gruppo nelle condizioni di trovare soluzioni autonomamente. Questa transizione richiede un passaggio verso una mentalità orientata alla responsabilizzazione: il manager deve spostare il focus dal "dare istruzioni" all’abilitare le persone a prendere decisioni con maggiore sicurezza e in modo informato, in quanto più vicine alla fonte dei problemi. Per gestire contesti complessi, è fondamentale attivare l’intelligenza collettiva ed evitare colli di bottiglia causati da una supervisione eccessiva. 

Inoltre, adottare una cultura basata sulla fiducia e su obiettivi condivisi è fondamentale. Quando il team percepisce di avere un ruolo attivo nella definizione dei traguardi e delle priorità, cresce anche il senso di appartenenza e motivazione. La fiducia non significa abbandonare il controllo, ma costruire un rapporto in cui il manager monitora l’avanzamento del progetto senza interferire nelle attività quotidiane del team, lasciando spazio all’auto-organizzazione.

Il risultato? Un team più agile e motivato, in grado di lavorare meglio e più velocemente, senza la necessità di supervisione continua. E, cosa non da poco, anche il manager riduce la propria ansia e può concentrarsi su aspetti strategici. Un piccolo atto di fiducia, supportato dalla formazione continua del team, dai feedback a 360°, dal go-see, dai self-designing team workshop, può trasformare radicalmente la dinamica del lavoro, facendo emergere nuove competenze e migliorando il clima all’interno del team

Questo contenuto nasce dall'evento "Quello che avreste voluto sapere sull'Agile ma che non avete mai osato chiedere", tenutosi nel mese di ottobre nella sede di adesso.it, a Milano. Scopri di più: Clicca qui.