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Career Story27/3/2025

Career Story - Gianluigi Sindaco, Scrum Master

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Career Story di

Gianluigi Sindaco

Scrum Master

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Da quanto tempo lavori in adesso.it e di cosa ti occupi?

Lavoro in adesso.it dal 2012, lo stesso anno in cui è nata mia figlia. Prima di entrare in azienda, vivevo e lavoravo a Roma in una società di consulenza, ma dopo un paio d’anni mia moglie ed io abbiamo deciso di tornare a Lecce, anche per stare più vicini alla famiglia. 
A quel punto, ero alla ricerca di un’opportunità che fosse stabile ma anche stimolante dal punto di vista della crescita professionale. Grazie a un ex collega dell’università, che già lavorava in adesso.it, ho sostenuto un colloquio e sono entrato a far parte del team
La mia formazione è tecnica: sono un ingegnere informatico e la mia carriera è partita proprio nello sviluppo software. Quando sono entrato in adesso.it, il mio ruolo era quello di full-stack developer, un'esperienza che mi ha permesso di attraversare l'intero stack tipico di un software, dal backend al frontend e di lavorare su progetti complessi. Oggi sono Scrum Master e il mio ambito di intervento si è allargato nel tempo: non mi occupo solo di Scrum come framework, ma più in generale di diffondere l’approccio agile in azienda.

Come ti sei avvicinato al ruolo di Scrum Master?

All’inizio, come molti sviluppatori, puntavo a diventare software architect. Ero affascinato dalla progettazione, dalla qualità del codice e dalle best practice come il clean coding, la manutenibilità del software, il test-driven development e il pair programming. Tuttavia, all’epoca non collegavo tutto questo all’agilità. 
A poco a poco ho capito che gli aspetti che mi stavano più a cuore, come l’attenzione al cliente, la qualità del codice e l’eccellenza tecnica, erano in realtà il cuore dell’agilità. Ho sentito che quello era il mio percorso
Così ho ottenuto la certificazione e sono diventato ufficialmente Scrum Master. Per un po’ ho continuato a sviluppare codice, ma nel 2020 ho preso la decisione definitiva di dedicarmi completamente all’agilità.

Se dovessi spiegare in poche parole Cosa significa essere Scrum Master, cosa mi diresti?

Essere Scrum Master significa aiutare un’organizzazione a rilasciare valore di business per i clienti sin da subito e ad un ritmo regolare, eliminando tutto ciò che ostacola questo processo. 
In pratica, è un ruolo che funge da coach per i team e per l’azienda, supportandoli nel ridurre il tempo che intercorre tra l’idea di un cliente e la realizzazione di una soluzione concreta. Il mio obiettivo è garantire che il flusso di lavoro sia il più fluido possibile, favorendo collaborazione, miglioramento continuo e adozione di pratiche agili.

Come il ruolo di Scrum Master migliora l’efficacia del team?

Il mio ruolo aiuta i team e l’organizzazione a lavorare in modo più efficace, cambiando il modo in cui affrontiamo lo sviluppo di un prodotto. 
Molte aziende sono abituate a pianificare progetti a lungo termine, stabilendo tutto in anticipo e rivedendo il risultato finale solo dopo mesi o addirittura un anno. Questo però comporta un rischio enorme: il mercato cambia, le esigenze si evolvono e si rischia di investire tempo e risorse in qualcosa che, alla fine, non è più utile. Il mio lavoro, quindi, è guidare tutte le parti coinvolte nel mitigare questo rischio attraverso un approccio adattivo. Per farlo, aiuto i team e l'organizzazione a identificare e rimuovere tutti quegli ostacoli, tecnici, organizzativi e culturali, che impediscono di consegnare software funzionante in cicli brevi, magari ogni due settimane invece che dopo un anno. In sintesi, essere Scrum Master significa promuovere un cambiamento nel modo di lavorare, rendendo i team più autonomi, collaborativi ed efficaci.

Nel tuo caso, ti capita di portare il mindset e le competenze da Scrum Master anche nella tua vita privata? Hai mai vissuto situazioni in cui ti sei accorto di applicare queste skill al di fuori del lavoro?

Assolutamente sì. Una delle competenze fondamentali di uno Scrum Master è saper fare le domande giuste. Le domande aperte, quelle che stimolano davvero il ragionamento, possono essere strumenti potentissimi. Quando posso, le utilizzo anche nella vita di tutti i giorni, perché aiutano a vedere le cose da una prospettiva diversa e a trovare soluzioni inaspettate. 
Un episodio che mi ha colpito è stato quando mia figlia ha creato una board Kanban sul termosifone della cucina. Aveva disegnato le colonne To Do, In Progress e Done, attaccandoci sopra i compiti da fare. Senza che glielo insegnassi direttamente, aveva osservato quello che facevo nel mio studio e lo aveva replicato a modo suo. È stato un momento in cui ho realizzato quanto questo mindset si rifletta naturalmente anche nella vita quotidiana.

Mi immagino che ci siano delle motivazioni che ti legano in particolare all'azienda dopo tutti questi anni. Ti va di parlarne?

Qui ci si sente un po’ a casa. Una delle cose che ho sempre apprezzato di più è la qualità delle relazioni tra le persone. Stare bene insieme e lavorare in un ambiente dove ci si supporta a vicenda è qualcosa di davvero prezioso. 
Ho anche visto l’azienda crescere ed evolversi. Man mano che abbiamo approfondito l’agilità, abbiamo cambiato approccio al lavoro, mettendoci in discussione e trovando modi sempre migliori di operare. E questa, secondo me, è una qualità rara. Non tutte le aziende hanno la capacità di rimettersi costantemente in gioco e di investire davvero nel benessere delle proprie persone. Questo, più di ogni altra cosa, è ciò che mi lega ancora oggi ad adesso.it.

Come fai formazioni e rimani aggiornato sul tuo ruolo? Hai qualche libro da consigliare, in particolare sull’agile o sul tuo lavoro?

Ho un rapporto speciale con i libri, ma mi aggiorno anche tramite eventi, video, articoli… insomma, tutto quello che può essere utile lo sfrutto. 
Per quanto riguarda i libri, ce ne sono alcuni che consiglio volentieri. Un libro che mi viene in mente è Large-Scale Scrum: More with LeSS di Craig Larman e Bas Vodde, che riguarda un framework agile per la scalabilità. Non è solo un libro su LeSS, ma è anche una risorsa fondamentale che offre spunti importanti su come interpretare correttamente agile e Lean. 

Un altro libro che mi è piaciuto molto è User Story Mapping di Jeff Patton. È un testo che parla dello User Story Mapping, ma va oltre, trattando in modo approfondito l’agilità in un contesto più ampio. Lo consiglio vivamente a chi vuole capire come funziona un’organizzazione agile e come si approccia al lavoro in modo collaborativo e orientato al valore.

Che cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?

Leggere, sicuramente. È una passione che coltivo da sempre. Attualmente sto rileggendo un libro che avevo letto ai tempi dell’università, più di vent’anni fa: L’ombra dello scorpione (in inglese The Stand) di Stephen King. È un libro che trovo ancora straordinario, anzi, mi sta piacendo ancora di più rispetto a quanto mi era piaciuto allora.  

Quando ne ho la possibilità, suono la chitarra, ma in modo del tutto informale. Sono autodidatta, quindi non sono certo un musicista, ma mi piace comunque rilassarmi suonandola.  

E, ovviamente, stare con la mia famiglia. È il momento in cui davvero mi decomprimo, lascio andare tutte le tensioni e mi rilasso completamente.