Approfondimenti6/12/2024
Costruire valore duraturo: il dialogo tra strategia e operatività
Un comune fraintendimento è che le metodologie Agili siano focalizzate solo sul breve termine, mancando di una visione strategica più ampia. In realtà si tratta di un pregiudizio che nasce dalla natura iterativa e incrementale dell’approccio agile, che privilegia cicli brevi di lavoro (le iterazioni) per generare valore continuo e adattarsi rapidamente al cambiamento. Questa percezione di "miopia" non tiene però conto dell'essenza dell'Agile: l'orientamento agli obiettivi di lungo termine attraverso un approccio evolutivo e sistematico.
Dietro le iterazioni brevi, infatti, si cela un sistema articolato che combina adattabilità immediata con una chiara visione a lungo termine. Lungi dall’essere miopi, queste metodologie promuovono un approccio evolutivo, iterativo e centrato sul valore, capace di perseguire obiettivi strategici attraverso tecniche e strumenti che massimizzano l’efficacia.
La natura iterativa: dal metodo scientifico alla strategia aziendale
L’approccio iterativo delle metodologie Agili trova una base solida nel metodo scientifico, un processo che da secoli guida il progresso umano, caratterizzato da cicli di osservazione, ipotesi, esperimenti e validazione. Applicare questo paradigma alla gestione di progetti significa portare una prospettiva strategica anche nel lavoro quotidiano: ogni iterazione non è un semplice passo esecutivo, ma una fase di apprendimento orientata al miglioramento continuo e al raggiungimento di obiettivi di lungo termine.
Nel contesto delle metodologie Agili, l’approccio iterativo consente di rispondere con flessibilità a variabili esterne, come mutamenti nel mercato, richieste impreviste dei clienti o l’introduzione di nuove tecnologie. Ogni iterazione diventa un'opportunità per raccogliere dati reali, analizzare le risposte degli utenti e verificare l’allineamento tra le decisioni operative e gli obiettivi strategici. Questo ciclo continuo di apprendimento e adattamento riduce il rischio di errori strategici su larga scala, poiché eventuali discrepanze possono essere identificate e corrette tempestivamente, prima che diventino sistemiche.
Ad esempio, in un progetto di sviluppo software, l’Agile consente di rilasciare funzionalità incrementali che rispondono a bisogni immediati, ma sempre con l’obiettivo di verificare la loro coerenza rispetto alla vision complessiva del prodotto. Questo approccio genera valore tangibile a breve termine, mentre guida il team verso risultati strategici più ampi. Nel metodo tradizionale a cascata (waterfall), una divergenza tra piano e realtà emergerebbe solo a progetto ultimato, con rischi enormi in termini di costi e tempo.
Un principio chiave del metodo scientifico è l’accumulo progressivo di conoscenza per avvicinarsi a una verità più completa. In Agile, questo principio si traduce nella capacità di massimizzare il valore generato a ogni ciclo iterativo, contribuendo nel contempo agli obiettivi strategici a lungo termine. Ogni iterazione è progettata per consegnare un incremento funzionante del prodotto: non si tratta di un prototipo teorico, ma di un elemento concreto e utilizzabile, che viene integrato in un sistema più ampio e allineato alla vision globale.
Questo approccio incrementale garantisce che le risorse siano utilizzate in modo efficiente, evitando sprechi. Ogni rilascio fornisce un'opportunità per validare ipotesi strategiche: il feedback ricevuto non solo migliora il prodotto immediato, ma affina anche la roadmap futura, adattandola ai reali bisogni del mercato e degli utenti. In questo senso, le iterazioni Agili non si limitano a "fare progressi", ma costruiscono valore su una base solida e verificata, assicurando che ogni passo operativo contribuisca direttamente alla strategia di lungo termine.
Tecniche e strumenti per una Agile strategico
Una volta compreso il concetto generale che ci permette di sfatare uno degli equivoci più comuni sull'approccio Agile, vale a dire quello della “miopia” strategica, passiamo in questo paragrafo ad analizzare meglio come le metodologie Agili siano progettate per coniugare efficacemente l'operatività immediata con una prospettiva a lungo termine, utilizzando strumenti e tecniche che favoriscono un dialogo continuo tra strategia e operatività.
La pianificazione sprint per sprint rappresenta solo un elemento del più ampio sistema Agile, il cui scopo è mantenere un equilibrio armonioso tra l'adattabilità del breve termine e la coerenza con gli obiettivi di lungo periodo. Limitarsi a considerare il lavoro iterativo senza un quadro strategico significherebbe perdere la capacità di garantire che ogni decisione, attività o rilascio incrementale sia allineato a una visione complessiva.
Per ottenere questo equilibrio, l'Agile integra pratiche e strumenti che funzionano come un tessuto connettivo tra la vision strategica e le attività quotidiane. Questi strumenti non sono accessori, ma elementi fondamentali che guidano il team nel mantenere il focus sugli obiettivi di alto livello, anche quando si opera in contesti complessi e mutevoli.
In questo modo, l’Agile non solo risponde alle esigenze immediate con flessibilità, ma lo fa mantenendo una forte direzionalità strategica, assicurando che il progresso sia sempre sostenibile, misurabile e orientato al valore complessivo.
Più precisamente, al fine di ancorare l’esecuzione operativa a una visione strategica chiara e condivisa, vengono utilizzate pratiche e strumenti quali:
- Vision Statement: una dichiarazione sintetica che funge da guida strategica. È un faro che orienta i team, assicurando che le decisioni operative siano coerenti con la vision complessiva. In altre parole, chiarire la visione e l’intento strategico permette ai team di comprendere il "perché" dietro ogni attività, evitando che il focus sulle iterazioni porti a una frammentazione degli sforzi.
- Product Roadmap: rappresenta uno strumento chiave per tradurre la visione strategica in un percorso chiaro e strutturato. A differenza di una roadmap tradizionale, quella Agile è flessibile e adattabile, articolando non solo le funzionalità principali da sviluppare, ma anche le priorità strategiche. Suddividendo le iniziative in orizzonti temporali (ad esempio, breve, medio e lungo termine), la roadmap consente di mantenere un equilibrio tra la necessità di generare valore immediato e il perseguimento di obiettivi futuri. E’ quindi uno strumento essenziale per collegare ogni iterazione al piano di lungo termine.
- Backlog Strategico: funge da contenitore delle iniziative di alto livello, come epiche, temi o iniziative, che rappresentano i principali obiettivi strategici. Questo backlog viene continuamente raffinato e suddiviso in user stories man mano che si avvicinano al momento dell’implementazione, permettendo di collegare direttamente le attività operative agli obiettivi di lungo periodo. La prioritizzazione basata su valore garantisce che il lavoro del team sia sempre orientato alle iniziative di maggiore impatto.
- Raffinamento continuo del Backlog: consente di mantenere il backlog aggiornato e coerente con le priorità strategiche. Durante i momenti di Refinement, i team discutono e riesaminano gli elementi del backlog, verificando che le attività imminenti siano in linea con gli obiettivi di valore e adattandosi rapidamente a eventuali cambiamenti nel contesto di mercato o nelle priorità aziendali.
- Pianificazione, sincronizzazione e avanzamento di più programmi: consente di sincronizzare i cicli di lavoro tra i vari team che operano in contesti complessi e su larga scala per mantenere un’aderenza strategica. La pianificazione e la revisione regolare permettono di adattare rapidamente le priorità operative, mantenendo un equilibrio tra la flessibilità e la coerenza con gli obiettivi di lungo termine.
Integrazione di tecniche evolute nell’approccio Agile
Nel tempo, l’approccio Agile si è evoluto, arricchendosi di tecniche e metodologie provenienti da contesti diversi per rispondere in modo ancora più efficace alle sfide contemporanee. Approcci e metodologie, come quelle del Design Thinking e del Co-Design, o come gli Objectives & Key Results (OKR), rappresentano un esempio di come l’Agile abbia saputo integrare pratiche innovative per ampliare la sua portata strategica. Queste tecniche non solo rafforzano la capacità di adattamento, ma offrono una guida chiara per allineare operatività e obiettivi di lungo termine. La loro sinergia con i principi Agili rende l’approccio ancora più potente e completo.
Objectives & Key Results (OKRs): sono uno strumento efficace per misurare e monitorare il progresso strategico, aiutando a mantenere il focus su ciò che crea valore e sulle vere priorità, evitando dispersioni su attività marginali. Gli OKRs aiutano a definire obiettivi chiari e ambiziosi, affiancati da indicatori chiave di valore che ne misurano il raggiungimento. Favoriscono l’allineamento degli sforzi individuali e di team con gli obiettivi strategici dell’azienda, creando un contesto di maggiore coinvolgimento e stimolo all’innovazione. Integrati nel contesto Agile, i team possono utilizzare gli OKRs per verificare costantemente che le iterazioni producano valore misurabile e allineato agli obiettivi complessivi dell’organizzazione. La misurazione costante dei risultati garantisce concretezza e trasparenza, permettendo di monitorare i progressi e apportare eventuali correzioni. Inoltre, se formulati correttamente, in modo ambizioso ma raggiungibile, gli OKR fungono da leva motivazionale: spingono le persone a superare le aspettative, promuovendo uno spirito di crescita e miglioramento continuo.
Design Thinking e Co-Design: aiutano i team a comprendere a fondo il contesto e le necessità degli utenti, integrando creatività e strategia. Il Design Thinking permette di esplorare a fondo le esigenze più significative dei clienti e degli utenti finali, arrivando a ideare soluzioni innovative allineate agli obiettivi strategici, mentre il Co-Design coinvolge stakeholder e utenti finali nel processo di progettazione e realizzazione, garantendo che le decisioni operative di prodotto siano direttamente legate alle esigenze reali, integrando prospettive di lungo termine. Per trasformare e cambiare le cose con successo, tutti devono partecipare al processo di innovazione, fin dall’inizio. Grazie a workshop, demo, prototipi e MVP, si raccolgono feedback in modo iterativo, in questo modo è possibile apprendere continuativamente e trasformare un’idea vaga in un prodotto.
In conclusione di questo importante paragrafo, è importante condividere con i lettori una considerazione che tornerà utile nel seguito del testo, ed in particolare per comprendere appieno i paragrafi dedicati alle metriche e al ruolo della leadership.
Le tecniche e strumenti descritti in questo paragrafo hanno l’obiettivo di fornire una sintesi di alto livello. Attraverso rappresentazioni grafiche e un uso limitato di numeri, questi strumenti favoriscono una visione d’insieme e supportano la presa di decisioni orientata al lungo termine. Si configurano quindi come mezzi per connettere operatività e strategia, garantendo coerenza tra obiettivi immediati e prospettive future.
Al contrario, le metriche descritte nel successivo paragrafo “Il ruolo delle metriche: monitorare e allineare” sono pensate per offrire indicatori numerici espliciti, essenziali per mantenere un equilibrio armonioso tra strategia e operatività. Queste metriche, in particolare quelle orientate al valore di business, sono strumenti di governance che aiutano a misurare il progresso e a prendere decisioni informate. Solo i dati sintetici più rilevanti possono essere integrati negli strumenti strategici descritti in questo paragrafo per rafforzare la visione d’insieme.
La distinzione tra i due approcci è fondamentale per evitare un errore comune ma pericoloso: utilizzare indicatori operativi per riflessioni strategiche o, viceversa, guidare decisioni operative sulla base di metriche puramente strategiche. Questo tipo di confusione rischia di compromettere l’efficacia sia a livello tattico che strategico, minando la capacità di generare valore duraturo.
Eccellenza tecnica come fondamento strategico
L’eccellenza tecnica rappresenta un pilastro fondamentale dell’approccio Agile, poiché garantisce che ogni incremento di prodotto non solo soddisfi i requisiti immediati, ma contribuisca anche a obiettivi strategici di lungo termine. Investire nella qualità tecnica non è solo una questione di efficienza operativa, ma una scelta strategica che assicura sostenibilità, scalabilità e resilienza nel tempo. Un prodotto costruito con attenzione alla qualità sin dalle prime iterazioni diventa un asset in grado di generare valore duraturo, riducendo i costi di manutenzione e prevenendo problemi futuri che potrebbero compromettere l’intero progetto.
L'adozione della Definition of Done (DoD) è uno degli strumenti chiave per perseguire l’eccellenza tecnica. La DoD stabilisce criteri di qualità chiari e condivisi che devono essere soddisfatti affinché un lavoro possa essere considerato completato. Questo approccio previene la proliferazione di debito tecnico, ovvero quelle imperfezioni o scorciatoie che, se trascurate, possono accumularsi e ostacolare l’evoluzione futura del prodotto. Ogni iterazione, grazie alla DoD, non solo produce valore immediato, ma crea una base solida su cui costruire incrementi successivi.
La Continuous Integration (CI) e la Continuous Delivery (CD) sono altre pratiche essenziali che integrano l’eccellenza tecnica con la strategia. Attraverso la CI, il codice viene continuamente integrato nel sistema principale e verificato mediante test automatizzati, garantendo che il prodotto sia sempre in uno stato funzionante e pronto per ulteriori sviluppi. La CD, invece, assicura che il software possa essere rilasciato rapidamente e con fiducia, eliminando il rischio di lunghi cicli di rilascio che potrebbero rallentare il progresso strategico. Queste pratiche non solo migliorano l'efficienza operativa, ma consentono all’organizzazione di rispondere in modo rapido e sicuro alle esigenze del mercato, mantenendo una coerenza con la vision di lungo periodo.
Il concetto di Quality by Design è un altro aspetto cardine dell’eccellenza tecnica. La qualità non viene trattata come un elemento accessorio o aggiuntivo, ma come una parte intrinseca del processo di sviluppo. Tecniche come i test automatizzati, i test end-to-end e la sicurezza by design garantiscono che ogni componente del prodotto sia progettata pensando alla sua durata, robustezza e sicurezza. Questo approccio evita che si debba "riparare" il prodotto in un secondo momento, riducendo i costi a lungo termine e migliorando l’esperienza del cliente.
Il ruolo delle metriche: monitorare e allineare
Le metriche in Agile svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio tra l’adattabilità tipica delle metodologie iterative e il controllo necessario per garantire il successo dei progetti. In un contesto in cui il rischio di derive progettuali è sempre presente, queste metriche rappresentano strumenti di trasparenza e misurazione che operano su molteplici livelli, dal piano operativo fino a quello strategico. La loro funzione non si limita a fornire un'istantanea della situazione, ma si estende a guidare il processo decisionale, sostenendo la governance e stimolando un apprendimento continuo.
Nel vasto universo Agile, le metriche assumono forme e denominazioni diverse, ma tutte riconducono ai valori fondamentali che contraddistinguono questa filosofia. Il loro utilizzo consente di unire prospettive di lungo termine, orientate al valore di business, con quelle operative, legate all’efficienza quotidiana dei team. Questa interconnessione permette alle metriche di essere strumenti dinamici, capaci di adattarsi a un contesto mutevole e rispondere alle esigenze sia degli stakeholder che dei team di sviluppo.
Al fine di essere più chiari, procediamo ora a classificare le metriche in quattro diversi livelli di astrazione, partendo dall’orientamento al business e al valore strategico, per passare poi alla qualità del software, al governo delle attività progettuali, fino a giungere alle attività operative. Questa classificazione va letta sapendo che i vari livelli proposti presentano delle sovrapposizioni e che, in alcuni casi, la distinzione può apparire arbitraria. L’intento del paragrafo, più che focalizzare l’attenzione sulla singola metrica, è quello di far comprendere quanto siano importanti gli aspetti di misura e come dovrebbero essere utilizzati per garantire la corretta conduzione progettuale.
Le metriche orientate al valore di business misurano il contributo strategico del progetto, includendo indicatori come l’aumento dei ricavi, i miglioramenti della produttività aziendale, il risparmio di risorse, il ritorno sull’investimento (ROI), la soddisfazione degli utenti e l’indice di promozione netta (NPS). Queste metriche garantiscono che l’impatto delle iniziative Agile sia tangibile e allineato agli obiettivi strategici dell’organizzazione.
Le metriche di qualità del software si concentrano sull’affidabilità e sulle performance del prodotto, includendo indicatori come il tasso di difetti, la copertura dei test, le performance del software, l’affidabilità, i livelli di codice duplicato, la complessità del software e il tasso di riscrittura (refactoring). Questi parametri aiutano a mantenere elevati standard qualitativi, garantendo che il software rilasciato sia robusto, manutenibile e conforme alle aspettative.
Le metriche per la governance del progetto si concentrano sull’allineamento strategico e sul monitoraggio dei progressi, offrendo strumenti come l’avanzamento rispetto agli obiettivi strategici, il diagramma di flusso cumulativo, il livello di coinvolgimento degli stakeholder, il consumo del budget, la capacità di stima di costi e tempi dei rilasci, l’andamento dei livelli di rischio, i cambiamenti di scope, il livello di stabilità dei team e il livello di soddisfazione dei componenti dei team. Queste metriche consentono di monitorare costantemente l’aderenza agli obiettivi prefissati e di identificare eventuali deviazioni che potrebbero compromettere il successo del progetto.
Infine, le metriche operative supportano i team nel migliorare il flusso di lavoro quotidiano e comprendono la velocity, i diagrammi di burn-down, il lead time, il work in progress (WIP), il tasso di rimozione dei difetti, il tasso di successo delle build, l’indice di successo degli sprint, il rispetto della metodologia e delle best practice, le attività di pair programming, la revisione del codice, la formazione e l’inserimento di nuovi componenti nei team. Queste metriche aiutano i team a monitorare la propria efficienza operativa, promuovendo una cultura di miglioramento continuo.
Questa classificazione non deve assolutamente far perdere l’importanza di un utilizzo consapevole e integrato delle metriche. Inoltre è fondamentale sottolineare come questi indicatori non devono essere interpretate come strumenti ispettivi o di controllo. Il loro vero valore risiede nella capacità di essere chiavi di lettura per comprendere la realtà del progetto, individuare inefficienze, correggere scelte sbagliate e, soprattutto, imparare. In questo senso, le metriche diventano un motore per l’innovazione continua e per la generazione del massimo valore di business possibile. Utilizzate correttamente, non frammentano il lavoro in compartimenti stagni, ma costruiscono un quadro organico e integrato, in grado di sostenere il successo dei progetti Agile su ogni scala.
Il ruolo della leadership
La leadership Agile rappresenta un elemento essenziale per coniugare il conseguimento progressivo di valore, iterazione per iterazione, con la capacità di adattarsi a un futuro mutevole e complesso. A differenza del tradizionale modello di comando e controllo, il leader Agile non si limita a dettare compiti o monitorare risultati, ma guida il team verso una direzione strategica chiara, creando un ambiente favorevole alla collaborazione, all’apprendimento e all’innovazione. Questo approccio non solo consente di mantenere un allineamento continuo agli obiettivi di lungo termine, ma favorisce anche una cultura organizzativa in grado di affrontare con successo l’incertezza e il cambiamento.
Più precisamente, un leader Agile efficace è capace di dare indirizzo strategico, combinando la pianificazione di alto livello con la flessibilità operativa. Ogni iterazione è interpretata non solo come un’opportunità per consegnare valore tangibile, ma come un momento per apprendere dagli utenti e dal mercato, raccogliendo feedback preziosi che possono affinare la roadmap strategica. In questo senso, il leader Agile utilizza le metriche non in modo ispettivo, ma come strumenti dinamici e integrati, capaci di fornire insight utili per comprendere il contesto, prendere decisioni informate e governare progetti complessi. Queste metriche, infatti, permettono di misurare l’impatto delle iterazioni sui risultati strategici e di adattare rapidamente le priorità operative.
Un altro aspetto chiave della leadership Agile è la creazione di un ambiente psicologicamente sicuro per i team, dove l’autonomia e la responsabilità si combinano grazie al supporto costante del leader. In un contesto simile, i team possono operare in modo trasversale, collaborando efficacemente e mantenendo un focus sul cliente e sul valore reale generato. Questo ambiente stimola la sperimentazione e il miglioramento continuo, trasformando ogni errore in un’occasione per imparare e progredire.
Il leader Agile si distingue inoltre per la capacità di bilanciare le esigenze a breve termine con gli investimenti strategici di lungo periodo. Questo significa essere pronti a sacrificare un’efficienza immediata per focalizzarsi su iniziative che garantiranno un valore sostenibile nel tempo, come l’adozione di nuove tecnologie, il rifacimento di parti del software già consegnato, la revisione della roadmap progettuale o il rafforzamento della resilienza organizzativa. Grazie a questa visione integrata, ogni decisione operativa diventa un tassello che contribuisce a costruire un percorso strategico solido.
In definitiva, la combinazione di leadership visionaria, utilizzo strategico delle metriche e capacità di apprendimento continuo crea un circolo virtuoso. Questo approccio consente di generare valore tangibile e di guidare l’organizzazione verso una direzione chiara e condivisa, anche in contesti complessi e in costante evoluzione. Il leader Agile, quindi, non è solo un facilitatore delle attività quotidiane, ma un architetto del futuro dell’organizzazione.
Conclusione
Le metodologie Agili, erroneamente percepite come focalizzate unicamente sul breve termine, rappresentano in realtà un modello avanzato di gestione progettuale capace di bilanciare operatività immediata e visione strategica di lungo periodo. È vero che l’approccio iterativo e incrementale si concentra su cicli di lavoro brevi e tangibili, ma questa caratteristica non limita la prospettiva strategica; al contrario, ne diventa il principale motore. Dietro ogni iterazione si cela una capacità intrinseca di apprendimento continuo, di validazione costante delle ipotesi e di riallineamento agli obiettivi di lungo termine, garantendo una navigazione sicura anche in contesti di grande incertezza.
Tuttavia, il successo di questo equilibrio non è automatico: richiede una leadership capace di orientare il team e gli stakeholder verso una sintesi efficace tra le necessità operative e gli obiettivi strategici. La leadership Agile gioca un ruolo chiave, non solo nel facilitare la collaborazione e l'autonomia dei team, ma anche nel mantenere il focus sull’impatto a lungo termine. Un leader Agile efficace sa quando dare priorità al valore immediato e quando, invece, è necessario investire in azioni strategiche che garantiranno la sostenibilità e la crescita futura.
Questa sinergia tra operatività e strategia rappresenta una delle potenzialità uniche offerte dall’approccio Agile. Agile non è solo un metodo per "fare le cose" in modo rapido ed efficace; è un sistema olistico che, se ben implementato, trasforma la capacità di adattarsi in un vantaggio competitivo duraturo. Ogni iterazione, ogni strumento, ogni decisione operativa si innestano in una visione più ampia, contribuendo a costruire un futuro solido e resiliente per l’organizzazione.
In ultima analisi, l’Agile non è miope, ma lungimirante. Offre alle aziende una flessibilità strutturata e una capacità unica di generare valore continuo, consentendo di affrontare con successo le sfide del presente senza mai perdere di vista le opportunità del domani.
Riferimenti:
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Mainetti, S. (2024). Come non cadere nella trappola della Velocity, disponibile al link: https://medium.com/@stefanomainetti/come-non-cadere-nella-trappola-della-velocity-87bef379cdc9
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