Approfondimenti2/12/2024
Digital Onboarding nel banking: partiamo dai dati
- Oltre il 70% delle banche consente l’apertura di un conto corrente da Web, più del 30% da App Mobile.
- Aumentano i servizi sottoscrivibili in apertura, si riducono i tempi, si consolidano le modalità di riconoscimento.
Ma quanto è complesso un Digital Onboarding (DO)?
Il DO è intrinsecamente modulare:
- Inserimento dati e certificazione canale
- Fase di riconoscimento
- Know Your Customer (KYC)
- Anti-Money Laundering (AML)
- Processi aggiuntivi per eventuali servizi aggiuntivi
- Document Composition
- Signing
- CRM post-onboarding
Ognuno di queste componenti ha una complessità intrinseca e una aggiuntiva: dipende dal “grado di digitalizzazione” che si vuole (o si può) raggiungere.
Per esempio:
- Consentire l’inserimento a distanza di dati e documenti, ma richiedere di “recarsi in filiale” per completare gli step successivi.
- Completare tutto il processo, fino all’apertura conto, selezionando anche i servizi aggiuntivi, ma solo come una sorta di indicazione di “preferenza”, da perfezionare in una fase successiva.
- Acquisire i dati per le necessarie verifiche AML, ma fornire un esito offline, comunicandolo su uno dei canali di contatto certificati.
Ma la complessità aggiuntiva ha anche un’altra accezione, più profonda e che influenza e determina quella appena descritta.
Tranne poche eccezioni, i dipartimenti/divisioni/uffici bancari coinvolti sono praticamente tutti, ognuno per la sua parte e per ogni fase di realizzazione.
Tutti gli stakeholders sono impegnati a sciogliere un pezzo di questa complessità, favorendo, per l'utente finale, la semplicità d’uso senza perdere di affidabilità e sicurezza, la velocità garantendo trasparenza e creando fiducia.
Un progetto di Digital Onboarding non è quindi un "tema IT", ma il biglietto da visita di una banca: ne rappresenta la mission e la complessità allo stesso tempo.
In adesso.it, l'implementazione di progetti DO l'abbiamo gestita con successo approcciando con un mindset Agile.
Tra gli altri, sottolineo questi aspetti:
- Tutti gli stakeholders a bordo in tutte le iterazioni, per gestire con efficacia gli aspetti normativi, di compliance e sicurezza.
- Flessibilità e resilienza architetturale, per integrare prodotti di terze parti scongiurando l'effetto lock-in.
- Roadmap condivisa e partecipata, per decidere insieme ai Business Owners quale fosse il punto giusto per il Go-To-Market, negoziando la priorità (non la fattibilità) su aspetti meno rilevanti per il cliente finale.
I risultati dimostrano che un approccio Agile e Pragmatico crea valore concreto anche (o forse soprattutto) quando il contesto è difficile e il settore fortemente regolamentato.
E se è vero per il Digital Onboarding, paradigma della complessità di settore, tendo a pensare che possa esserlo, se non per tutte, per molte altre iniziative nel banking.