Approfondimenti11/2/2025
IT e Business: 5 vie concrete per costruire una collaborazione di successo
Quante volte hai sentito parlare dell’IT come di un’entità separata dal business, chiusa in un mondo di linguaggi criptici, scadenze mancate e costi fuori controllo? Per molti manager e imprenditori, il reparto IT viene percepito più come un costo da gestire che come un’opportunità da sfruttare. Eppure, secondo il report "How Possible Happens: Filling the 'value void' with technology-driven productivity" di Infor, l’80% delle aziende riconosce che la tecnologia è fondamentale per la produttività e il valore aziendale.
In realtà, l’IT quindi non è un mostro, ma un acceleratore di crescita, un motore di innovazione e un partner strategico per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il vero problema non è la tecnologia in sé, ma la mancanza di dialogo e di allineamento tra IT e business. Quando queste due realtà collaborano, possono ottenere risultati straordinari.
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Ho vissuto questa trasformazione in prima persona. Da studente di economia e marketing internazionale, mi sono avvicinato al mondo dell’informatica cercando di creare una startup. È stata un’esperienza illuminante: ho scoperto il potenziale della tecnologia nel risolvere problemi concreti e migliorare le performance aziendali. Negli anni, lavorando a stretto contatto con ingegneri e sviluppatori, ho imparato a decodificare le loro scelte tecniche e a tradurle in soluzioni orientate al business. Credo fermamente che questa capacità di astrarsi dal tecnicismo e concentrarsi sui risultati sia la chiave per trasformare l’IT da costo percepito a leva strategica.
Ma come possiamo costruire un ponte tra IT e business? Ecco alcune strategie pratiche
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1. Parlare un Linguaggio Comune
Uno dei principali ostacoli tra IT e business è il linguaggio. L’IT usa termini tecnici, mentre il business ragiona in termini di risultati e KPI. Per colmare il divario, la tecnologia va tradotta in valore.
Ad esempio, invece di parlare di "microservizi", l’IT potrebbe spiegare come questa architettura permetta un time-to-market più rapido, consentendo il lancio di nuove funzionalità in tempi più brevi e garantendo un vantaggio competitivo. Allo stesso modo, concetti come "intelligenza artificiale e machine learning" vanno collegati a benefici tangibili, come la personalizzazione dell’esperienza cliente, l’ottimizzazione dei processi decisionali o la riduzione del rischio di frodi nel settore finanziario.
Creare un linguaggio condiviso facilita l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche e accelera il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
2. Allineare gli Obiettivi
È essenziale che l'IT comprenda le priorità strategiche dell'azienda e che il business includa l'IT nel processo decisionale fin dalle prime fasi. Troppo spesso, l’IT viene coinvolto solo nella fase di implementazione, quando molte scelte sono già state fatte, portando a soluzioni poco aderenti alle reali esigenze aziendali o a costosi interventi correttivi successivi.
Una strategia efficace per colmare questo divario è organizzare workshop congiunti in cui le due funzioni mappano insieme:
- Obiettivi aziendali (es. aumento delle vendite del 20%, riduzione del turn rate, miglioramento dell’efficienza operativa).
- Soluzioni tecnologiche per raggiungerli, rendendole comprensibili in termini di valore di business (es. l’uso di piattaforme di data analytics per migliorare il targeting, l'adozione di strumenti di automazione per ridurre i tempi di risposta al cliente).
Allo stesso tempo, co-creare le soluzioni con gli utenti finali è un passaggio cruciale. Coinvolgere i reparti operativi nella progettazione delle soluzioni aiuta a mappare correttamente i processi, eliminare passaggi superflui e garantire che la tecnologia risponda realmente alle esigenze di chi la utilizzerà ogni giorno.
Ad esempio, invece di imporre una nuova app per la gestione delle operazioni in store, sarebbe opportuno coinvolgere gli attori fin dalle fasi iniziali, mappando i pain point individuando opportunità di ottimizzazione e disegnando con loro una soluzione in linea con il loro modo di operare. Un caso interessante è l’app phoenix, sviluppata da adesso.it per Benetton utilizzando il co-design e l’agile come approccio metodologico. Qui il link all’articolo.
Sviluppare un linguaggio comune e integrare le competenze di entrambi i mondi porta a soluzioni più efficaci, riduce i rischi di progetto e accelera l’innovazione aziendale.
3. Abbracciare l’Agile come modello di collaborazione
L’approccio agile è un ponte naturale tra IT e business. Con cicli di sviluppo brevi e feedback continui, i team IT possono allinearsi rapidamente alle esigenze aziendali.
In adesso.it, ho visto come l’agile possa essere un catalizzatore per l’innovazione, combinando le esigenze del business con l’eccellenza tecnica. Questo approccio ha permesso, ad esempio, a una grande azienda del fashion, nostro cliente, di ottenere risultati tangibili in soli quattro mesi dal kick-off del progetto. Su questo tema, segnalo l‘approfondimento di Stefano Mainetti in questo articolo.
4. Misurare l’impatto dell’IT sui risultati di business - KPI
Per dimostrare il valore dell’IT, è essenziale collegare i KPI tecnologici a quelli aziendali e costruire metriche che riflettano il contributo dell’IT ai risultati di business. Alcuni esempi:
Velocità di sviluppo → Riduzione del time-to-market.
Affidabilità dei sistemi → Miglioramento della customer experience.
Automazione dei processi → Riduzione dei costi operativi.
Inoltre, è cruciale evitare metriche fuorvianti come il numero di linee di codice scritte o la velocity dei team, che non riflettono necessariamente un miglioramento del valore di business. Un buon approccio è focalizzarsi su KPI che mostrano impatti reali sulle performance aziendali, come l’incremento del fatturato, la riduzione dei tempi di servizio o il miglioramento della soddisfazione del cliente. Qui un approfondimento sui KPI più efficaci.
5. Cultura e Formazione
Oltre ai processi, la collaborazione tra IT e business deve essere supportata da una cultura aziendale che promuova l’apprendimento reciproco. Investire in formazione trasversale può favorire l’integrazione:
- Il business deve acquisire familiarità con i fondamenti tecnologici (es. cloud computing, AI, automazione) per comprendere il potenziale delle nuove soluzioni.
- L’IT deve apprendere concetti di business (es. strategie di marketing, dinamiche di mercato, customer experience) per allineare meglio la tecnologia agli obiettivi aziendali.
Una cultura basata sulla condivisione delle conoscenze e sulla sperimentazione consente alle aziende di essere più flessibili e competitive. Creare occasioni di apprendimento reciproco, come hackathon aziendali o programmi di mentoring incrociato tra IT e business, può accelerare questa trasformazione.
Quando IT e business collaborano in modo efficace, l’azienda diventa più resiliente, innovativa e orientata ai risultati. In un’epoca in cui la tecnologia è un acceleratore del successo, abbandonare vecchi schemi e creare un modello integrato è la chiave per il futuro.