Eventi14/11/2024
La nostra esperienza agli Italian Agile Days 2024: nuove prospettive sull'agilità
Abbiamo partecipato agli Italian Agile Days 2024 (IAD2024), l'evento di punta in Italia dedicato al mondo agile. In qualità di main sponsor, abbiamo avuto l'opportunità di sostenere attivamente la comunità agile e di contribuire al dialogo sull'evoluzione delle metodologie e delle pratiche nel nostro settore.
"Cos'è l'agile senza eccellenza tecnica?"
Uno dei momenti più significativi dell'evento è stato lo speech tenuto dal nostro collega Marco Zamprogno, intitolato “Cos'è l'agile senza eccellenza tecnica?”. L'intervento ha posto una domanda fondamentale: può l'agile esistere senza una solida base di eccellenza tecnica? La risposta, senza troppi spoiler, è "niente". Come diceva anche Consolaro nello speech precedente, "l'agile senza eccellenza tecnica è come una Lamborghini senza ruote!”
È stato evidenziato come la capacità di fornire software funzionante ad ogni iterazione, includendo nuove funzionalità, a un ritmo costante e senza compromettere ciò che è già stato sviluppato, sia possibile solo se il team padroneggia pratiche tecniche agili. L'eccellenza tecnica non è quindi un optional, ma un elemento essenziale che permette al team di sostenere le trasformazioni agili in modo efficace.
Attraverso la padronanza delle pratiche tecniche, il team può utilizzare il software come mezzo di comunicazione con gli stakeholder, facilitando lo scambio di feedback e l'adattamento continuo. Questo approccio favorisce una maggiore collaborazione e allineamento tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto.
Insomma, l'agile è nulla senza pratiche tecniche agili, e allo stesso tempo le pratiche tecniche agili sono niente senza la disponibilità a comunicare e confrontarsi in tutte le aree organizzative e a tutti i diversi livelli aziendali.
Approfondimenti e spunti dai talk e workshop
Oltre all’intervento di Marco, i nostri colleghi hanno partecipato a diverse sessioni ricche di contenuti innovativi e ispiranti. Ecco un riassunto dei principali spunti raccolti:
- Autonomia e allineamento attraverso metafore storiche
Luca Giovenzana ha condotto una bella riflessione riguardo la leadership esercitata dall'ammiraglio Nelson nella battaglia di Trafalgar come esempio di leadership agile: il leader che allinea e che co-crea la strategia con il suo team, il leader che si spende con generosità ma sa quando tirarsi indietro per lasciare spazio e autonomia agli altri, il leader che pensa fuori dagli schemi e trasmette purpose. La leadership agile può bilanciare l'autonomia dei team con la necessità di un allineamento strategico. L'analogia ha reso tangibili concetti complessi, evidenziando l'importanza di co-creare la strategia con il team e di trasmettere uno scopo condiviso. - Valorizzare individui e interazioni
Marco Calzolari ha ripreso l'importanza di mettere le persone al centro dell'agilità, mostrando come promuovere le interazioni e valorizzare le attitudini individuali possa migliorare le performance del team. A partire dalla definizione di “employability”, sono state identificate delle dimensioni di evoluzione all’interno delle organizzazioni per aumentare le esperienze di soddisfazione e successo lavorativo di ognuno: in primis, lavorare sulla definizione trasparente dei ruoli aziendali e sulla chiarezza di aspettative che abbiamo rispetto alle responsabilità dei nostri colleghi. - Riduzione della complessità accidentale
Pierluigi Pugliese ha discusso di come la leadership agile debba focalizzarsi sulla riduzione della complessità “accidentale”, semplificando processi e strumenti. La semplificazione permette al team di concentrarsi sulle attività a maggior valore aggiunto, aumentando l'efficienza. E’ stata presentata una vera e propria “checklist” di elementi fondamentali che il leader non può trascurare: catalizzare il cambiamento, riflettere come leadership team, supportare la crescita, fare comunicazione strategica, etc. Trovate il suo speech al seguente link: https://vimeo.com/1028160146 - Sviluppare l'intelligenza collettiva del team
Luca Troso ha presentato modelli e strumenti per amplificare l'intelligenza collettiva attraverso approcci non convenzionali. Favorire la creatività e la collaborazione all'interno del team è essenziale per l'innovazione e il successo dei progetti agili. - “Costruire la cosa giusta” attraverso la discovery
Susanna Ferrario e Gabriele Giaccari hanno sottolineato l'importanza di un processo di discovery che coinvolga utenti, clienti e il team, per sviluppare prodotti che rispondano realmente ai bisogni. Un approccio che riduce il rischio di sviluppare funzionalità inutilizzate, ottimizzando il valore prodotto. - Una roadmap di prodotto centrata sull'umano
Elisabetta Olgiati e Emily Petrini hanno presentato un framework per creare una roadmap di prodotto che metta al centro il fattore umano, sia degli utenti finali che del team di sviluppo. Bilanciare le esigenze di mercato con il benessere e la motivazione del team porta a risultati sostenibili nel lungo termine. - Finché c’è conflitto c’è speranza: basta la retrospettiva per far funzionare i team agili?
Emanuele Moscato ci ha trasferito la consapevolezza che "Il Conflitto" può essere uno strumento importante di crescita durante il passaggio tra le varie fasi del Team definite da Tuckman. Da qui, impariamo a "sostare" nel conflitto piuttosto che evitarlo. - Il modo migliore per introdurre l'agilità è non parlarne affatto
Marco Delbarba e Ferdinando Santacroce hanno raccontato come nella loro piccola realtà siano riusciti a ridurre i rischi attraverso una cultura della delega consapevole, un approccio che tramite sperimentazioni iterative, adattando principi e confini al contesto specifico, permette a ogni team di costruire la propria forma di agilità. - Non si fa Agile, ma si è Agili.
Andrea Provaglio ha raccontato che l'agilità è una sinergia tra persone, processi e tecnologia, dove eccellenza tecnica e apprendimento costante trasformano l'intera organizzazione in un prodotto sempre ottimizzabile. L'Agile Manifesto dice "We are discovering new ways ... " non dice che abbiamo finito di scoprire. Lo sviluppo software è un processo di apprendimento continuo e comunicazione. I framework sono strumenti temporanei per imparare, da abbandonare una volta raggiunta l'agilità desiderata. L'organizzazione deve evolversi costantemente per rispondere ai problemi attuali e prepararsi ai futuri, in un ciclo continuo di adattamento. La grande verità? Ogni volta che ci fossilizziamo in una soluzione non siamo più agili! - Riscoprire l'essenza dell'agilità
Dimitri Favre ci ha invitato a ritornare ai principi fondamentali del Manifesto Agile, privilegiando i valori e i principi fondanti piuttosto che l'adozione rigida di framework specifici. L'agile promuove cambiamenti reali attraverso valori e principi che guidano i team verso l’auto-organizzazione senza comandamenti rigidi. Tuttavia, un uso scorretto del Manifesto può essere dannoso, poiché scegliere selettivamente principi e valori porta al fallimento. Anche senza chiamarlo esplicitamente "agile", l’approccio rimane più rilevante che mai. Questa riflessione incoraggia un'applicazione più autentica e flessibile dell'agile, adattandolo al contesto specifico di ogni organizzazione.
Conclusioni
La nostra partecipazione agli Italian Agile Days 2024 è stata un'esperienza estremamente arricchente. Abbiamo avuto l'opportunità di confrontarci con professionisti appassionati, scambiare idee e acquisire nuovi spunti per migliorare le nostre pratiche agili.
Gli approfondimenti raccolti durante l'evento rafforzano il nostro impegno a promuovere un'agilità autentica, che valorizza le persone, incentiva l'eccellenza tecnica e si focalizza sulla creazione di valore reale. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo evento come sponsor e partecipanti attivi.
Continueremo a supportare la comunità agile e a implementare le migliori pratiche apprese, per mantenere la nostra posizione come Agile Digital Factory all'avanguardia e affiancare i nostri clienti nei loro progetti di trasformazione digitale in modo sempre più efficace.